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India: L’esposizione ai pesticidi costa la vita ad un altro bambino lavoratore

THE HINDU, 1 luglio 2004

Compagnie multinazionali come Unilever, Bayer, Monsanto, Syngenta perpetuano il terribile problema del lavoro minorile nelle aziende che producono semi di cotone in India. Questi bambini non vanno a scuola, guadagnano meno di mezzo euro al giorno e sono esposti ai veleni dei pesticidi mentre lavorano. Vi preghiamo di leggere i seguenti articoli su questo argomento pubblicati dal quotidiano indiano “The Hindu”.

L’esposizione ai pesticidi costa la vita ad un altro bambino lavoratore

HYDERABAD: Un bambino 13enne senza casta, Mallesh di Dudekonda (distretto di Kurnool) è morto martedì scorso mentre irrorava pesticida in una azienda produttrice di semi di cotone. La morte arriva proprio mentre il distretto si prepara a ricevere la visita del primo ministro, Manmohan Singh.

Dopo la recente morte di un altro lavoratore bambino in un incidente stradale e sull’onda dei rapporti che parlano di bambini impiegati dalla Sanghi Industries, quest’ultimo caso ha causato grande sensazione tra gli attivisti che si battono per i diritti dei minori. Essi affermano che la morte di Mallesh dovuta all’esposizione ai pesticidi non è la prima di questo tipo. Dozzine di bambini ne sono rimasti vittime negli ultimi anni. Ciò che rende particolarmente scandalosa la morte del piccolo Mallesh è che essa arriva sulla scia delle tonanti dichiarazioni del governo di aver condotto una intensa campagna per allontanare i minori dal lavoro e specialmente dai lavori pericolosi.

Quando qualche anno fa la 13enne Pasula Narsamma che lavorava in una azienda produttrice di cotone nel distretto di Ranga Reddy morì in analoghe circostanze. L’incidente fu allora liquidato come un caso isolato, ma servì comunque a portare alla luce lo sfruttamento di bambine da parte dei produttori di semi di cotone ibridi. A quel caso fecero seguito una serie di visite e di incontri con i produttori di semi da parte di esponenti ufficiali. Un anno più tardi, nel 1999, il 12enne Balaraju di Thimsapalli, (mandal di Peddamul, stesso distretto) rimase vittima dell’esposizione ai pesticidi.

A seguito di ciò e grazie agli sforzi delle Organizzazioni non Governative il problema fu ricondotto sotto controllo nel distretto di Ranga Reddy. Numerosi bambini furono “liberati” e ammessi a corsi di recupero scolastico.

L’incidente di martedì scorso indica che l’impiego di lavoro minorile nelle aziende ad alto rischio che producono semi di cotone ibridi è continuato in quei distretti in cui tali sforzi non sono stati compiuti. Il portavoce del Child Rights Protection Forum (Forum per la protezione dei diritti dell’infanzia), C. Yadaiah afferma che nel solo villaggio di Dudekonda vi sono almeno 400 bambini impiegati nelle aziende agricole che producono semi di cotone ibridi. Tale fatto non viene riportato dai media o al massimo lo è solo dalla stampa locale in vernacolo. “E’ essenziale far pressione sulle autorità per salvare questi bambini e farli andare a scuola”, aggiunge.

Secondo una stima, sono circa 20.000 i minori al lavoro nelle fattorie di Kurnool, un distretto noto per le peggiori forme di sfruttamento del lavoro minorile. Il caso della bambina incatenata al tavolo dal suo datore di lavoro, venuto alla luce 2 anni fa, simboleggia la gravità del problema in questo distretto.

In uno studio sugli effetti cronici dei pesticidi sullo sviluppo dei bambini nelle aree di coltivazione del cotone, la sezione indiana di Greenpeace ha scoperto che anche l’esposizione a piccole dosi di pesticidi riduce notevolmente le abilità analitiche, le capacità motorie, la concentrazione e la memoria nei bambini delle comunità rurali. Lo studio, condotto nella stagione della crescita del cotone tra l’aprile e il dicembre del 2003, confrontava bambini che vivono nella fascia di coltivazione del cotone con bambini di altre località. I risultati dello studio, sono stati pubblicati nell’aprile di quest’anno in un rapporto dal titolo “Sviluppo arrestato”.
di D. Venkateshwarlu, THE HINDU, 29 giugno 2004

Chiesta una indagine sul lavoro minorile nelle aziende produttrici di semi

HYDERABAD: La M.V. Foundation, esprimendo viva preoccupazione per la morte del 13enne Mallesh mentre irrorava pesticida in una azienda produttrice di semi di cotone ibridi a Dudekonda nel distretto di Kurnool, ha chiesto al governo di condurre una inchiesta sullo sfruttamento dei minori in tale settore.

In una comunicazione la Direttrice e membro del Trust, Shantha Sinha chiede al governo di compiere immediatamente i passi necessari per permettere ai bambini del distretto di smettere di lavorare e andare invece a scuola. La signora Shantha Sinha chiede che siano emessi avvisi di reato a tutte le società nazionali e multinazionali implicate nella produzione di semi di cotone ibridi per violazione dei diritti dell’infanzia, aggiungendo che le multinazionali devono essere costrette a rivelare i nomi e gli indirizzi dei piccoli produttori sotto contratto con esse per la produzione dei semi in modo che il governo e le ONG (Organizzazioni non Governative) possano monitorare i casi di lavoro minorile.

Shantha Sinha afferma che migliaia di bambini continuano a lavorare nella produzione di semi di cotone ibridi nei distretti di Kurnool e Mahbubnagar. Questi bambini corrono rischi quotidiani ed è significativo che i maggiori investimenti nella produzione di tali semi siano fatti da compagnie multinazionali e da ben note compagnie nazionali le quali potrebbero benissimo permettersi di non sfruttare il lavoro minorile e attenersi alle loro responsabilità sociali e corporative. In un momento in cui i piccoli agricoltori hanno formato un Forum per la Protezione dei Diritti dei Bambini per garantire che nessun minore sia impiegato nelle loro aziende agricole, è scandaloso che tali potenti investitori ne rimangano fuori, aggiunge la signora Sinha.

Shantha Sinha aggiunge che la sua Fondazione ha ripetutamente fatto appello al governo e alla Associazione dei Produttori di Semi perché salvaguardino i minori. La Fondazione negli ultimi due anni ha tenuto parecchi incontri con i rappresentanti di tale associazione chiedendo loro di lanciare un chiaro messaggio ai propri membri che il lavoro minorile nelle aziende produttrici di semi di cotone ibridi non sarebbe più stato tollerato. “A parte l’emissione di comunicati e opuscoli e una serie di incontri fra i suoi membri, l’Associazione non ha fatto nulla per prevenire l’impiego di mano d’opera minorile nel settore.”
1 luglio 2004
http://www.thehindu.com/2004/07/01/stories/2004070108170400.htm)