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UNEP / Bayer

20 ottobre 2005

Le Giovani Guide Ambientaliste si incontrano a Bangalore, India

LETTERA APERTA AL PROGRAMMA AMBIENTALE DELLE NAZIONI UNITE (UNEP)

a Eric Falt, Direttore della Divisione di Comunicazione e Informazione Pubblica di UNEP
a Theodore Oben, capo della Unità Giovani e Bambini di UNEP

Cari Signor Falt e Signor Oben,
Leggiamo dell'incontro delle Giovane Guide Ambientaliste (Young Environmental Leaders) a Bangalore, organizzato dall'UNEP e sponsorizzato dalla Bayer. L'obiettivo dell'incontro è di discutere di questioni ambientali e dell'implementazione degli Obiettivi di Sviluppo delle Nazioni Unite per il Millennio (UN Millennium Development Goals).

Secondo noi la collaborazione con la Bayer impedisce il raggiungimento di tali obiettivi.

Questa multinazionale ha combattuto attraverso le sue lobby contro la maggior parte degli accordi su questioni ambientali, che si trattasse del Protocollo di Kyoto per la difesa del clima o della nuova legge Europea sulle sostanze chimiche, dell'eliminazione graduale dei CFC o degli sforzi per ridurre l'uso dei pesticidi. Nel contempo la Bayer produce un gran numero di sostanze altamente pericolose come insetticidi, agenti plastificanti, Bisfenolo A e fosgene. Nel passato la Bayer ha prodotto addirittura PCB, gas velenosi e prodotti per emofiliaci a base di sangue infetto da HIV.

La Bayer, come qualunque altra multinazionale è interessata principalmente al profitto. L'ex Amministratore Delegato, Manfred Schneider, diceva: "Siamo qui per il profitto. E' il nostro compito". La Bayer ha una lunga tradizione nel cercare di rendere più "verde" la sua immagine. La compagnia ha iniziato dozzine di collaborazioni e sponsorizzazioni di organizzazioni mediche, ambientaliste o scolastiche. In particolare la Bayer sceglie cooperazioni nei campi in cui la compagnia è criticata. La Bayer usa queste collaborazioni per difendersi dalle critiche di gruppi di attivisti o dei media e usa l'immagine positiva dei propri collaboratori per presentare un'immagine di sé come multinazionale dal volto umano.

Se alle compagnie multinazionali come la Bayer, viene consentito di associare il loro nome a quello delle Nazioni Unite o al Programma Ambientale delle Nazioni Unite, questo non può che costituire un intralcio agli sforzi di assicurare la protezione dell'ambiente. La Bayer già utilizza ampiamente la sua collaborazione con le Nazioni Unite e con l'UNEP per dare lustro alla propria integrità, per esempio sulla homepage del proprio sito internet e in numerosi volantini pubblicitari. E' un modo semplice e informale di ottenere un'immagine positiva della società senza conseguenze reali. Per la Bayer sostenere l'UNEP non è altro che una pura e semplice campagna pubblicitaria.

Il nostro gruppo "Coalizione contro i pericoli derivanti dalla Bayer" (CBG, con base in Germania) ha tenuto sotto controllo le attività della compagnia per 25 anni. Durante questo periodo abbiamo documentato centinaia di casi in cui prodotti o fabbriche della Bayer hanno danneggiato la gente o l'ambiente. Per decenni abbiamo visto che la Bayer smette di produrre sostanze pericolose solo quando è messa sotto pressione dall'opinione pubblica (per i numerosi esempi visitate la parte in inglese del nostro sito web o leggete il nostro articolo Bayer and the UN Global Compact).

Le grandi compagnie multinazionali sono responsabili di molti problemi sia ambientali che sociali. A spese del pubblico, esse riducono i costi e aumentano i profitti. Le multinazionali fanno pressioni per ottenere accordi volontari che ritardino la ratificazione di regole vincolanti per assicurare certi standard sociali o ambientali. Perciò noi crediamo che non sia una buona idea quella di collaborare con le compagnie multinazionali quando si perseguono obiettivi ambientalisti.

Accettare soldi porta a dipendenza. La nostra paura è che l' UNEP o le Giovani Guide Ambientaliste saranno meno disposti a mettere in discussione il ruolo delle multinazionali se accettano il sostegno della Bayer. Vi raccomandiamo di mettere fine a questa cooperazione.

Rimaniamo in attesa di una vostra risposta.

Philipp Mimkes, Hubert Ostendorf, Axel Koehler-Schnura, Jan Pehrke, Uwe Friedrich
Direttivo della "Coalizione contro i pericoli derivanti dalla Bayer" (CBG, Germania)