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OGM

Greenpeace, 18 Gennaio 2007

Contro gli Ogm il rifiuto diventa globale

Si allarga l'opposizione a queste coltivazioni da parte di agricoltori, consumatori e governi. Alcuni casi eclatanti

Il rifiuto nei confronti degli Ogm continua a crescere. Lo afferma Greenpeace in un rapporto reso noto oggi che evidenzia come sia in continua crescita l'opposizione a queste coltivazioni da parte di agricoltori, consumatori e governi. Nelle prossime ore anche l'Isaaa (International Service for the Acquisition of Agri-biotech Applications), un organismo finanziato dall'industria biotech, diffonderà il proprio rapporto annuale.

Lo scandalo più significativo del 2006 è quello del riso Ogm della Bayer, LLRICE601. Ad agosto del 2006, il governo statunitense ha annunciato che significative quantità di riso americano a grana lunga erano state contaminate da questo riso non autorizzato.
«La reazione al recente scandalo del riso contaminato da Ogm, che si è esteso anche all'Italia, è stata di enormi proporzioni - afferma Federica Ferrario, responsabile Ogm di Greenpeace -. Diversi Paesi hanno bandito gli Ogm, ad esempio la Romania, che aveva 85.000 ettari a soia Ogm nel 2005, scenderà a zero quest'anno, in linea con la nuova politica del governo».

I produttori di riso della California hanno chiesto di proibire di tutte le coltivazioni riso Ogm, inclusi i campi sperimentali. Anche giganti dell'industria del riso, tra cui la spagnola Ebro Puleva, maggiore trasformatore di riso al mondo, si sono impegnati sulla strada dell'Ogm free.

In Asia, l'associazione di esportatori di riso dell'India, ha formalmente richiesto al governo indiano di proibire i campi sperimentali di riso Ogm laddove si coltiva il riso Basmati. Numerosi campi sperimentali sono stati bruciati per il timore di contaminazioni.

«I rischi per il sostentamento degli agricoltori in India sono chiari. Il fallimento del cotone Bt mostra chiaramente che gli Ogm sono pericolosi per l'uomo e per l'ambiente. Chiediamo la distruzione dei campi sperimentali di riso Ogm», dichiara Rakesh Tikait, portavoce di una delle maggiori associazioni agricole indiane, la Bharathiya Kisan Union.
Gli operatori di Tailandia e Vietnam, due dei maggiori Paesi che esportano riso, hanno firmato un accordo che li impegna a restare ge-free, mentre il comitato cinese per la biosicurezza ha richiesto ancora una volta ulteriori dati e valutazioni sulla sicurezza del riso Ogm, rinviando ancora una decisione sull'approvazione del prodotto per il commercio, nonostante il comitato lo stia valutando da oltre due anni.

«L'Isaaa potrà anche raccontare che le coltivazioni Ogm sono un successo, ma la reazione globale allo scandalo Bayer del 2006 mostra un quadro molto meno roseo. L'opposizione è globale da parte di consumatori che non vogliono comprarne, agricoltori che non vogliono coltivarne e governi che non vogliono autorizzarne» conclude Ferrario.