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Moria di Api

European Beekeeping Coordination (Coordinamento europeo degli apicoltori)
Corporate Europe Observatory (Osservatorio sull'Europa Corporata)

Il coinvolgimento dei produttori di pesticidi nella valutazione di rischio della UE, mette in pericolo la sopravvivenza delle api.

16 novembre 2010 - Secondo una nuova ricerca, pubblicata oggi da European Beekeeping Coordination (Coordinamento europeo degli apicoltori) e Corporate Europe Observatory (Osservatorio sull'Europa Corporata) (1), gli "esperti" dei produttori di pesticidi, stanno minando alla base la revisione dei regolamenti sui pesticidi della UE, mettendo quindi ulteriormente a rischio la popolazione apiaria. Il rapporto arriva appena prima del voto del Parlamento Europeo (23 -24 novembre) su una risoluzione che propone una ricerca indipendente sulla mortalità apiaria e una revisione delle regole europee che governano la valutazione del rischio dell'esposizione ai pesticidi per le api (2).

Secondo la ricerca, i nuovi test di sicurezza proposti per i pesticidi destinati all'uso all'interno della UE, non tengono conto del modo in cui i cosiddetti pesticidi sistemici si accumulano nelle api e nel loro cibo.

Il numero delle api sta diminuendo in tutta Europa, con perdite che possono arrivare fino al 30% all'anno, mettendo così a rischio anche molte forniture alimentari per il vitale ruolo di insetti impollinatori svolto dalle api. (3). La colpa sembra essere attribuibile a diversi fattori.

La relazione rivela che un certo numero di "esperti", legati alle compagnie che producono i pesticidi, sono implicati nella definizione dei test richiesti per verificare il livello di sicurezza dei nuovi pesticidi secondo le direttive europee del settore (4).

Poiché le istituzioni europee non hanno i propri esperti nel settore delle api, la commissione ha chiesto la consulenza esterna dell'International Committee of Plant-Bee Relationship (ICPBR) (Comitato Internazionale sulle relazioni tra api e piante), il quale, a sua volta, ha creato un gruppo di lavoro per studiare l'impatto dei pesticidi sulle api. Di questo gruppo, fanno parte rappresentanti dei produttori di pesticidi, tra cui Bayer CropScience, Syngenta e BASF, con il compito di studiare e raccomandare le metodologia, che verrà poi approvata dalle istituzioni europee, per la valutazione del rischio, per le api, dell'esposizione ai pesticidi.

Francesco Panella, di professione apicoltore e portavoce del Coordinamento europeo degli apicoltori, ha così spiegato: "Ci sono elementi che indicano che i pesticidi potrebbero avere una parte determinante nell'alta mortalità delle api. Considerata l'importanza delle popolazione apiaria, noi siamo convinti che l'effetto cumulativo dei pesticidi debba essere valutato con adeguate procedure di sicurezza. Ma gli esperti dei produttori hanno posto il veto a queste proposte dicendo che non c'è alcuna ragione di allarme."

Questi "esperti" hanno proposto dei test sulla sicurezza che considererebbero sicuri dei pesticidi che distruggono fino a un terzo delle api di un alveare. Una percentuale di perdita simile, produrrebbe un rapido declino nel numero delle api e renderebbe l'allevamento delle api impossibile.

Aggiunge Francesco Panella: "In questo modo, si consente ai produttori di stabilire le regole che fanno loro comodo e il risultato sarà disastroso per la popolazione apiaria europea".

"E' essenziale per l'ambiente, per la flora e per la fauna, che la commissione e gli stati membri, garantiscano che la consulenza su cui baseranno le loro decisioni, non sia viziata dalle finalità di lucro delle compagnie produttrici. Non sono a rischio solo le api e l'apicoltura, ma tutto l'ambiente.

Note:
(1) Il futuro delle api nelle mani della lobby dei produttori di pesticidi? European Beekeeping Coordination and Corporate Europe Observatory, Novembre 2010.
vedi: http://www.corporateeurope.org/agribusiness/content/2010/11/future-bees

(2) http://www.europarl.europa.eu/en/pressroom/content/20101025IPR90080/

(3) Il picco dei collassi delle nuove colonie di api, si è avuto nella primavera del 2008 in Francia, Germania, Italia e Slovenia, dove, nell'atmosfera, è stato rilevato un alto carico di pesticidi neurotossici.I pesticidi neurotossici includono i neonicotinoidi (a base di nicotina) che sono applicati alla pianta in modo sistemico, rivestendone i semi, iniettandoli nella pianta o irrigando col pesticida. Il risultato è la presenza del pesticida in tutte le parti della pianta, incluso il polline

(4) La tossicità e le altre caratteristiche dei pesticidi e delle loro sostanze attive devono essere sottoposte a valutazione per ottenere l'autorizzazione alla vendita nell'Unione Europea. Secondo la direttiva europea 91/414/EEC, le sostanze attive dei pesticidi sono approvate a livello europeo. Gli annessi di questa direttiva (Annessi II e III della Direttiva del Consiglio 91/414 del 15 luglio 1991) sono al momento in fase di revisione.