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Pesticidi

RSI News, 29/06/2005

Pesticidi, polemica sui test negli esseri umani

Dossier dei democratici americani

Un dossier di due parlamentari democratici americani, la senatrice Barbara Boxer e il deputato Henry Waxman, ha fatto esplodere la polemica sull'utilizzo di esseri umani, tra cui anche bambini, nella sperimentazione degli effetti sanitari dei pesticidi e la disponibilità dell'Environmental Protection Agency (EPA) ad esaminarli, per decidere gli standard ammissibili.

La possibilità di esaminare questi dossier era stata sospesa nel 1998, durante la presidenza Clinton, ma è stata riaperta dall'Amministrazione Bush, sotto la pressione dei produttori. Lo scorso mese la Camera dei Rappresentanti ha approvato un emendamento per vietare questo tipo di esperimenti, che verrà riproposto al Senato da Barbara Boxer.

Attualmente l'EPA sta esaminando, o si appresta a farlo, 24 studi, durante i quali sono stati somministrate intenzionalmente dosi di pesticidi ad esseri umani, comprese sostanze conosciute come altamente pericolose, sospettate di avere effetti cancerogeni e neurotossici.

Durante e dopo i test, molti partecipanti hanno sofferto di gravi attacchi di tosse, offuscamento della vista e irritazione agli occhi, gravi reazioni cutanee, emicranie, sudorazione su tutto il corpo.

La maggior parte di questi studi sono stati sottoposti all'EPA dai produttori di pesticidi e sembrano violare costantemente gli standard etici di sperimentazione.

I due parlamentari sottolineano che il problema della sperimentazione dei pesticidi negli esseri umani è controversa. Infatti, a differenza degli studi clinici sui farmaci, i pesticidi sono indicati come tossici e non prospettano a coloro che vi si sottopongono alcun beneficio terapeutico.

Waxman ha osservato che se lo scopo di queste ricerche fosse stato quello di trovare pesticidi più sicuri e meno dannosi per l'ambiente, questo tipo di sperimentazioni avrebbe potuto avere un senso. Ma lo scopo dei produttori è invece esattamente l'opposto: ottenere l'autorizzazione al commercio per sostanze chimiche più vecchie e più pericolose.

Undici studi hanno riguardato organofosfati, una classe di pesticidi sviluppata negli anni '30. come composto del gas nervino, utilizzato a scopi militari. Un esperimento ha utilizzato il Chloropicrin, un agente chimico utilizzato anche nella prima guerra mondiale, per il suo alto potere irritante. Un altro studio ha esposto esseri umani ad una sostanza chimica molto simile a quella che ha ucciso migliaia di persone a Bhopal, in India.

In 14 studi non c'è stato alcun controllo medico dei partecipanti ai test nelle 24 ore successive alla conclusione dell'esperimento.

Boxer e Waxman hanno esaminato 22 dei 24 studi che sono in mano all'EPA, che li ha messi a loro disposizione, riscontrando carenze nella validità scientifica delle sperimentazioni per l'esiguo numero dei partecipanti, danni a coloro che ne sono stati coinvolti, omissioni nel riportare effetti avversi, gravi lacune nell'acquisizione del consenso informato dei soggetti sottoposti ai test, cui venivano nascosti i rischi cui andavano incontro, non veniva detto che la sperimentazione riguardava pesticidi e anzi, a volte, la ricerca veniva spacciata come riguardante medicine.

Ecco alcuni esempi di ciò che hanno scoperto i due parlamentari americani.

Nel 2004, a 127 giovani adulti è stato spruzzato negli occhi e nel naso il Chloropicrin, oppure sono stati tenuti fino a un'ora, per quattro giorni consecutivi, in una stanza contenente vapori della sostanza. Circa il 10% di coloro che sono stati esposti al Chloropicrin nella terza fase dell'esperimento hanno riportato gravi effetti avversi. Il modulo per il consenso informato dei partecipanti non riportava il fatto che la sostanza è un insetticida utilizzato nel gas lacrimogeno, né che è sospettato di avere effetti tossici a livello neurologico e respiratorio. Inoltre, veniva stabilito un limite al risarcimento dei danni che i partecipanti ai test avrebbero potuto riportare.

Sempre nel 2004, sei persone hanno ricevuto una dose orale dell'insetticida Dimethoate. Il modello di consenso informato non identificava la sostanza come un insetticida e non dava alcuna informazione sui possibili rischi. Infatti, l'informativa scritta affermava che "not a single health effect is expected", senza informare che secondo le agenzie governative il Dimethoate è sospettato di effetti carcinogeni e tossici a livello sanguigno o cardiovascolare, gastrointestinale o del fegato, renale e cutaneo.

Nel 2000, 34 persone hanno ricevuto una dose orale dell'insetticida Malathion. Anche in questo caso, il modello di consenso informato poneva limiti agli eventuali risarcimenti.

Lo stesso è successo in un esperimento che nel 1999 ha coinvolto 40 persone, cui è stata somministrata una dose orale di Oxamyl.

Sempre nel 1999, ad otto persone è stata somministrata la stessa dose di Azinphos-Methyl per 28 giorni consecutivi. Tutti e otto hanno manifestato reazioni avverse, che non sono state giudicate correlate all'assunzione del pesticida. Per cinque di loro la causa fu individuata in malattie virali. Il modello di consenso informato prevedeva che se un partecipante ai test si fosse ritirato prima della loro conclusione, non gli sarebbe stato corrisposto il pagamento pattuito di 2.400 dollari.

Le aziende che hanno finanziato i 22 studi esaminati dai parlamentari americani sono: Cheminova, Chloropicrin Manufacturers Task Force, Amvac Chemical Corporation, DuPont, Gowan Company, Bayer, AgrEvo USA Company, Metam Sodium Task Force c/o Zeneca Ag Products, NOR-AM Chemical Company, Rhone Poulenc, Amchem Products, Shell Chemical.